Noi tutti amiamo il nostro cane come un familiare o un figlio e cerchiamo di dargli il meglio possibile: una cuccia comoda e calda, passeggiate alla scoperta del mondo che lo circonda e cibo buono.
A volte anche troppo buono: il pezzetto saporito che scivola dal nostro piatto, lo snack fuori pasto per farci obbedire, il dolcetto perchè, in fondo, se lo merita. Allo stesso modo, il cane ci vede come dei capobranco, e, come un bambino che testa i limiti a cui può arrivare, ci sfida per ottenere sempre di più.
Una di queste lotte si basa appunto sul cibo.
Il cane fa i capricci: è viziato e diventa inappetente
Il cane non ci sta sfidando perché non gli piacciono più le sue crocchette e ne vorrebbe di più buone. E nemmeno ci sfida per ottenere il nostro cibo, direttamente dalla tavola. La sua è una sfida su chi comanda nel branco: sta tentando di prendere il comando costringendoci a fare quello che lui vuole.
Noi l’abbiamo cresciuto con una specie di “ricatto del cibo”: fai il bravo e otterrai un premio da mangiare. In questo modo il cane ci ritorce contro il nostro stesso metodo educativo.